Quando si parla di sessualità esistono ancora delle confusioni sulla terminologia, a volte genitori mi pongono quesiti sui loro figli adolescenti e in questa sede vorrei chiarire alcuni punti.
Crescendo ognuno va formando dentro di sé l’identità sessuale che spesso coincide coi genitali forniti dal genoma ma non sempre è così. Quindi il sesso (maschio o femmina) cui ogni persona sente di appartenere rappresenta appunto la cosiddetta identità di genere. Per comunicare l’identità di genere al gruppo, ognuno utilizza un codice comportamentale (tono di voce, abiti, movenze) e questo viene definito identità di ruolo.
L’altra componente che definisce la sessualità dell’individuo è l’orientamento sessuale ossia verso chi dirigiamo i nostri desideri sessuali ed affettivi. In tale caso la scelta può ricadere su persone dello stesso sesso (omosessualità), del sesso opposto (eterosessualità), entrambi i sessi (bisessualità).
Esiste poi ovviamente il comportamento sessuale cioè quali atti si prediligono nel praticare la sessualità col proprio partner.
In questo ventaglio di variabili non sempre ci troviamo difronte a concordanza di identità sessuale, di genere e di ruolo.
Possono presentarsi condizioni quali:
È importante intervenire a livello psicoterapico per diminuire il senso di disagio e di colpa del giovane che prova dubbi e ansie circa la propria sessualità per poter scegliere con consapevolezza, può inoltre rendersi necessario un sostegno ai familiari soprattutto quando la disforia di genere compare, come spesso accade, nell’infanzia.
Articolo a cura della dott.ssa
Alessandra Zomparelli
Psicologa e Psicoterapeuta a Brescia
Dott.ssa Alessandra Zomparelli
Psicologa e Psicoterapeuta a Brescia
Iscritta all’Albo Professionale degli Psicologi della regione Lombardia n. 5620 dal 17/05/2000
Laurea in Psicologia Clinica
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