La terapia di coppia permette di affrontare in maniera consapevole le situazioni conflittuali che spesso indeboliscono una relazione amorosa. La mancanza di un dialogo positivo e integrativo, infatti, porta spesso a sottovalutare l’importanza della comprensione tra due individui. Freddezza emotiva, mancanza di attenzioni e difficoltà nel vivere l’intimità sono solo alcuni degli aspetti maggiormente rilevati e trattati adeguatamente dal terapeuta di fiducia
In questo articolo abbiamo scelto di analizzare nel dettaglio le specifiche di un approccio che sia in grado di tornare a valorizzare consapevolmente due persone. Quando è necessaria una terapia di coppia? Come scegliere l’approccio diagnostico che maggiormente si addice alle proprie esigenze? Per scoprirlo è necessario analizzare nel dettaglio quelle che sono le aspettative dei due partners, così da creare un punto d’incontro da cui partire per lo sviluppo di un rapporto sano, integrativo e certamente propositivo.
La presenza di situazioni conflittuali rischia di mettere a dura prova la vita a due: litigare e procedere lungo una strada di inimicizia crescente non fa altro che ingenerare il rischio di un divorzio o di una separazione definitiva. Nelle relazioni di lunga durata, invece, la minaccia che si deve fronteggiare è la mancanza di empatia e di intimità che spesso crea un vortice pericoloso in cui le temperature familiari precipitano inevitabilmente verso lo zero.
Scegliere di assecondare l’onda della routine, in aggiunta a quanto detto, è il primo passo che la coppia tende a fare per arrendersi all’evidenza: i problemi rischiano di demoralizzare, depotenziare e svalorizzare la figura del proprio uomo (e viceversa.)
In altre parole, la delusione delle aspettative - riposte fino a quel momento sulla figura dell’Altro - può far sorgere dei dubbi sulla possibilità di continuare un rapporto che è diverso da quello che il soggetto aveva immaginato per sé.
In conclusione, quali possono essere i destinatari di una terapia di questo genere? In realtà, i risultati concreti investono qualsiasi tipologia di interlocutore psicologico: coppie etero o omosessuali di ogni età, provenienza e estrazione sociale.
La terapia di coppia focalizza l’attenzione sulle dinamiche e sugli schemi abituali che si ingenerano fra due persone legate sentimentalmente. Lo scopo del percorso dialogico è quello di tornare a vivere il legame amoroso e sessuale in un modo del tutto nuovo, più consapevole e appagante per entrambi. Spesso, infatti, le incomprensioni derivano da una mancanza di bilanciamento tra le parti in gioco: un partner è succube della forza psicologica dell’altro, oppure è incapace di accedere al suo mondo affettivo.
Il percorso consente, quindi, di:
Una coppia vive dei momenti di positività alternati spesso a crisi relazionali di forte carica emotiva; il costante senso di incomprensione che investe le parti in gioco, è un veleno che contamina lentamente l’opinione che l’Altro ha sul proprio partner. Tra gli elementi che nella maggior parte dei casi vengono trattati in seduta, ricordiamo:
Inoltre, non bisogna dimenticare che l’evoluzione di un ciclo familiare gioca un ruolo fondamentale nella percezione che un partner può avere sulla figura dell’Altro: la nascita di un figlio, un cambiamento lavorativo, un pensionamento o un trasferimento di qualsiasi genere sono spesso gli elementi di rottura rispetto a un equilibrio che - essendo stravolto - deve essere per questo stesso motivo ricreato con l'aiuto di un professionista in grado di comprendere le proprie esigenze personali.
Le domande che molto spesso le coppie si pongono prima di cominciare un percorso ristabilizzante con uno psicologo esperto sono le seguenti: “Ho davvero bisogno dell’aiuto di una terza persona? Può essere utile aprire le proprie mancanze in modo tanto palese e suscettibile di giudizio?”
In primo luogo, è importante ricordare che il terapeuta è una voce fuori campo che segue l’evoluzione dei coniugi in maniera silenziosa e attenta, cercando di offrire nuove chiavi di lettura senza per questo imporre una soluzione al problema. L’obiettivo di una terapia di coppia non è quello di rendere obbligatoria una pacificazione, ma di aumentare la consapevolezza conflittuale che muove i due partners in gioco.
Comunicazione, empatia, dialogo e onestà sono i capisaldi valoriali su cui il professionista decide di concentrarsi nella maggioranza dei casi.
Nel concreto, gli obiettivi di un percorso di questo tipo possono essere esplicati per esteso nei punti seguenti:
Il lavoro del terapeuta di coppia è volto a riconoscere nello specifico il disagio esistenziale che investe la routine dei due coniugi. Diagnosticare la negatività relazionale tra le persone coinvolte significa, al pari di qualsiasi altro settore medico, cercare di trattare psicologicamente i sintomi che muovono i pazienti in modo conflittuale. L’obiettivo del professionista è quello di apporre alla base affettiva insoddisfacente da cui si parte, un nuovo elemento mentale in grado di rivoluzionare l’immagine che il soggetto ha dell’Altro.
In che modo? Rafforzare l’equilibrio precario che coinvolge i coniugi è il primo step utile da cui continuare verso un ciclo di valorizzazione e potenziamento senza precedenti; il disagio individuale deve diventare dapprima una comunicazione bi-direzionale, per trasformarsi successivamente nella comprensione totalizzante della sofferenza. Questo processo è giustificabile con il fatto che lo spazio più adeguato per lavorare sulle necessità di coppia è proprio la coppia in sé - con drammi e conflitti irrisolti - ovvero la presenza, in terapia, di ambedue gli individui coinvolti nel rapporto.
Molti pazienti si interrogano sulle modalità con cui viene approcciata una seduta di coppia. In linea generale, l’incontro viene strutturato in brevi comunicazioni di circa un’ora - da ripetere settimanalmente - allo scopo di trattare in maniera specifica e molto approfondita alcuni aspetti relazionali di particolare valore. Si parte in generale dalla comprensione dell’anamnesi del conflitto (la storia della coppia), procedendo poi in direzione delle prime cause scatenanti che hanno portato alla situazione di stasi in cui si arriva al momento della terapia.
A seguito delle prime sedute diagnostiche, il professionista avrà a disposizione tutto il materiale clinico con cui procedere consapevolmente in direzione di una rivoluzione degli schemi dannosi ingenerati fra gli individui. Lasciare parlare i soggetti interessati è il primo passo utile con cui il terapeuta potrà dare il suo personale punto di vista al termine della seduta. Scardinare le cattive abitudini significa affrontare con consapevolezza e maturità i limiti individuali che animano la relazione a due.
Sebbene l’impulso alla fuga di fronte ad alcune verità scomode sia spesso preponderante, è anche vero che vivere in coppia significa crescere assieme alla figura del partner: solo così è possibile partire da un punto di vista comune da cui creare una sintesi fra valori differenti. Il consiglio degli esperti è quello di scegliere una chiave di lettura coraggiosa e consapevole da cui cercare una nuova via di comunicazione. Il percorso ha durata variabile e dipende dal livello di conflitto a cui si è giunti al momento della prima seduta. Sarà il terapeuta stesso ha esprimere la sua personale opinione in merito al viaggio di cambiamento che ogni partner deve compiere per tornare a incontrare l'Altro.
Articolo a cura della dottoressa
Alessandra Zomparelli
Psicologa e Psicoterapeuta a Brescia
Dott.ssa Alessandra Zomparelli
Psicologa e Psicoterapeuta a Brescia
Iscritta all’Albo Professionale degli Psicologi della regione Lombardia n. 5620 dal 17/05/2000
Laurea in Psicologia Clinica
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